FdC Pistoiesi

È ora!

 

Non un bando, ma un invito a progettare insieme.

Un sentiero nuovo da tracciare con le forze migliori delle nostre comunità, un percorso da fare tutti insieme che durerà quattro anni.

tutto quello che serve sapere...

ALBO DEI PARTECIPANTI

Disponibili gli elenchi definitivi delle organizzazioni coinvolte nei tavoli di coprogrammazione.

Si tratta di tutte le realtà che hanno richiesto di partecipare al percorso alla scadenza del 15 settembre scorso.

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

In questa sezione è possibile scaricare tutta la documentazione necessaria per proseguire nel percorso di coprogettazione.

Si tratta delle tracce di lavoro indispensabili per partecipanti, poichè contengono gli obiettivi, le regole e gli appuntamenti del percorso.

realtà coinvolte
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incontri con i territori
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laboratori di ambito
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domande e risposte

Rispetto all’altra iniziativa progettuale promossa dalla Fondazione delle comunità pistoiesi (FUTUROPRESENTE, ndr) È ORA è un percorso completamente nuovo. Pertanto è richiesto di dare nuova disponibilità a partecipare (tramite il form disponibile a questo link). A metà settembre sarà comunicata la data del primo incontro di presentazione. È chiaro che possono proporsi anche nuove realtà eventualmente interessate.

È ORA è un percorso separato da Futuropresente anche se, nella prospettiva strategica della Fondazione, potranno essere costruite azioni di raccordo tra i due progetti, che rimangono comunque distinti e gestiti con regole differenti.

Infatti, È ORA è un percorso autonomamente promosso dalla Fondazione con risorse proprie e le cui regole generali sono definite dalla stessa Fondazione. Futuropresente è un progetto realizzato in collaborazione con Impresa Sociale Con i Bambini e Fondazione Messina, le cui regole sono mutuate dall’Avviso Iniziative in cofinanziamento, promosso da Impresa Sociale Con i Bambini.

Certamente. Il percorso è libero per tutti i partecipanti. Gli iscritti all’Albo hanno la facoltà di scegliere se continuare o meno durante tutto il percorso proposto dalla Fondazione.

Il consiglio è di partecipare a tutte le fasi di coprogrammazione e coprogettazione e di concentrarsi sugli ambiti tematici più vicini alle attività principali che le realtà curano quotidianamente. L’80% di frequenza minima alle attività è richiesto alle organizzazioni che vogliono gestire quota parte del budget che la Fondazione metterà a disposizione.

I laboratori, in questa prima fase di coprogrammazione, saranno in parte tematici, in parte di carattere territoriale (Agorà Dialogo Territoriale). Si invita a visionare il calendario scaricabile da questa pagina.

Su questo sito è possibile visionare le descrizioni dei tre Fondi operativi ai quali il percorso prevede di dare operatività.

I laboratori serviranno proprio per delineare gli scenari operativi e di progetto, sulla base delle idee che verranno proposte dai partecipanti. Possiamo dire al momento che le aree interne (e quindi anche le aree montane) rappresentano una priorità per la Fondazione.

Il calendario è stato predisposto sulla base delle disponibilità e degli orari concordati con i facilitatori (Prof. Marco Braghero, Dott.ssa Laura Coatto). Non è possibile al momento prevedere variazioni di orario e di date.

È uno degli obiettivi della Fondazione. Anche con questo percorso cercheremo di rendere premiante la collaborazione tra tutti i soggetti in campo.

Il requisito dell’esistenza dell’E.T.S. da almeno tre anni è legato alla possibilità di gestire quota parte delle risorse economiche messe a disposizione dalla Fondazione. Essendo un percorso di quattro anni, la possibilità di gestire anche risorse in qualità di partner si aprirà nel momento in cui il requisito viene acquisito.

In questa prima fase i laboratori approfondiscono gli argomenti correlati ai tre Fondi operativi (Comunità Educante => Fondo Angeli del Verde; Libertà e emancipazione => Fondo Budget di Vita; Economia di prossimità => Fondo Community BuyOut). In più è previsto un laboratorio trasversale su base territoriale (Dialogo territoriale).

Sì. E’ facoltà di tutti i partecipanti organizzarsi per seguire tutti i laboratori proposti.

Sì, tramite questa pagina e con l’invio a tutti i partecipanti di un report curato dai facilitatori.

Sì, il programma prevede già un incontro in plenaria per la restituzione dei risultati dei laboratori, il giorno 12 dicembre presso la Sala Soci Coop (Viale Adua n. 6 – Pistoia) a partire dalle ore 16:00.

Tutta la documentazione necessaria a proseguire nel percorso sarà pubblicata su questa pagina. E’ previsto anche l’invio mirato tramite mail e newsletter.

Visto l’alto numero di organizzazioni che parteciperanno, consentire la presenza di più componenti avrebbe reso impossibile rendere gestibile il dialogo e il confronto all’interno dei gruppi, che devono rimanere entro il limite delle 30/40 persone.

In prima istanza si chiede essere presenti come realtà territoriali. In linea di massima è consigliato mantenere la presenza degli stessi rappresentanti.

Quando parliamo di microprogettualità, ci riferiamo a progetti di basso o bassissimo impatto (sia per i beneficiari che per il territorio) e di solito si tratta di progetti di piccole dimensioni, realizzati da singole realtà.

Le associazioni, come le altre realtà territoriali, sono protagoniste del percorso: definiscono gli obiettivi, i bisogni, le azioni, ecc. Lo dovranno fare collaborando fortemente tra loro, secondo le pratiche dialogiche, senza  prevalere su punti di vista diversi dal proprio ma trovando spazi di lavoro condivisi.

L’innovatività dei progetti è intesa su tre traiettorie possibili: 1) soluzioni ai problemi che si vogliono affrontare e che oggi non esistono; 2) innovazioni e trasformazioni di ciò che già esiste; 3) nuovi processi comunitari di welfare generativo e sviluppo locale.

Più che specifici progetti, si tratta di proporre azioni innovative e di sistema, diffuse su tutto il territorio. Queste scaturiranno dai laboratori di coprogrammazione e coprogettazione, ai quali possono partecipare tutti gli iscritti all’Albo.

Intanto preme specificare che dai laboratori non scaturiranno progetti che le singole realtà saranno chiamate a realizzare. Si tratterà invece di percorsi diffusi su tutto il territorio provinciale, che si traducono in azioni di sistema entro le quali coinvolgere quante più realtà territoriali possibili. In base ad eventuali costi (personale, attrezzature, professionisti, formazione, ecc.) la Fondazione metterà a disposizione le risorse indicate nell’invito (circa 1,8 milioni di euro sui quattro anni di durata). Le proposte per le azioni saranno avanzate dai partecipanti. La Fondazione avrà il compito di fare sintesi delle proposte e articolarle in percorsi concreti, diffusi e sostenibili, anche economicamente.

Se fosse stato così non si sarebbe avviato un percorso di questo tipo, dove sia nella fase di coprogrammazione che di coprogettazione la Fondazione non fornisce indicazioni di merito rispetto alle azioni da intraprendere, ma solo obiettivi cui tendere e criteri generali da rispettare per garantire il coinvolgimento, la partecipazione e il protagonismo di tutte le realtà.

Ogni associazione, ogni realtà, può sicuramente dare tutto quello che è indicato nella domanda. Un patrimonio di esperienze e capacità di assoluto valore. Oltre a questo, la Fondazione chiede di dare: 1) sostegno e fiducia ad un modo completamente nuovo di “progettare” risposte per chi è ancora escluso e ai margini; 2) sostenere l’attività dei Fondi operativi, attraverso iniziative di animazione della comunità (Feste, sagre, eventi artistici e culturali, cene di beneficenza, ecc.) nelle quali rendere protagonisti gli stessi beneficiari; 3) proiettarsi su una dimensione di collaborazione diffusa ed estesa, con la creazione di “collettivi di lavoro” con altre realtà territoriali: 4) mettere a disposizione di tutti i partecipanti il proprio bagaglio di competenze, consocenze, esperienze, ecc.

Grazie

a tutte le realtà
che stanno partecipando!

Ripartiamo dal noi. Il cambiamento È ORA!